Il sito minerario di Vallezza, che fino alla fine del XIX secolo aveva dato luogo a pochissimi successi nelle perforazioni, diviene importante nella storia italiana grazie alla figura di Luigi Scotti, che, dopo avere nel 1905 fondato la Società Petrolifera Italiana, potenzia gli impianti estrattivi di Vallezza e, l'anno dopo acquisisce la modesta raffineria di Fornovo di Taro, che sarà ampliata negli anni successivi.

L'investimento di Luigi Scotti a Vallezza si rivela nei primi anni particolarmente rischioso e privo di particolari successi, anche se vi sono documentazioni relative a un primo pozzo profondo 120 metri, che presentava un buon strato d'olio e di altri pozzi, tutti di profondità maggiori, che vengono scavati con impianti singoli azionati da motori a carbone.
Nel 1911 la SPI inizia, per prima in Italia, ad impiegare il gas estratto dai giacimenti per alimentare i motori delle trivelle. In questo modo Scotti, che nel solo impianto di Vallezza usa 2.300 mc di gas al giorno, riesce ad abbassare notevolmente i costi delle trivellazioni, e racoglie il gas delle estrazione, con un'operazione che a quell'epoca non era frequente.

Nel 1911 i pozzi canadesi ad asta numerati dal 2 al 9 di Vallezza, perforati a profondità che variavano tra i 305 e i 570 metri, producono 438.440 litri al giorno. Nel 2012 lavorano alla miniera 39 operai, suddivisi in turni. Tra il direttore, gli elettricisti, i pompisti, i perforatori, i battimazze, i sorveglianti, i fabbri e i falegnami, 24 operai  durante il giorno si alternavano ai 15 che garantivano la perforazione durante la notte. Nel 1912 viene perforato il pozzo 10 e l'anno successivo la miniera rende circa 15 quintali al giorno, di petrolio di ottima qualità, con una quota di benzina che arriva al 60%. Nonostante questi successi il cavaliere Luigi Scotti affronta seri problemi economici.
Nel 1914 viene costruito a Vallezza un primo deposito di greggio, collegato a Fornovo tramite un oleodotto realizzato principalmente per rifornire l'esercito italiano. Si tratta del primo oleodotto italiano, della lunghezza di 4,8 km e con un diametro di 1,5 pollici.
Nel 1916 viene addirittura realizzata una piccola raffineria presso il borgo di Bersanello.
La prima Guerra Mondiale è ormai alle porte e l'attività estrattiva di Vallezza è fondamentale per rifornire l'esercito italiano di carburante per i mezzi di trasporto e da combattimento.  

ScottiFoto di Luigi Scotti (1859-1933), Fondatore della SPI

 

Bibliografia

E. Camerana, B. Galdi, I giacimenti petroliferi dell'Emilia, Bologna, 1911
Manlio Magini, L’Italia e il petrolio tra storia e cronologia, 1970.
A.A.V.V, Spi. Settant'anni, 1975.
Enzo Bovaja, Altre memorie su Vallezza, in: “Per la Val Baganza” notiziario del Centro Studi Val Baganza, 2001.